Linee guida per la progettazione di fontane e cascate
Poiché la vasca di accumulo viene in genere vista dai "non addetti ai lavori" come un onere e un ingombro (interrato) di cui si farebbe volentieri a meno, vengono talvolta proposti da alcune aziende impianti di fontana che "non necessitano" della vasca di accumulo.
Si tratta di un tipo di impianto che riteniamo estremamente irrazionale:
- Per la difficoltà nella manutenzione (pulizia del filtro):
Dati gli spazi ristretti il filtro non può essere generosamente dimensionato e questo implica una maggior frequenza degli interventi di pulizia.
Per accedere al filtro occorre rimuovere elementi di copertura, pesanti e/o presumibilmente imbullonati.
Il filtro non prevede un contenitore di raccolta da vuotare facilmente ma si limita ad impedire l'accesso dei detriti alla pompa lasciandoli sparpagliati nel ristretto vano (pieno d'acqua), rendendo così precaria e approssimativa la pulizia; problema accentuato in caso di vandalismi (ad. es. sversamento di sostanze difficili da rimuovere). - Per l'impiego di pompe con rendimenti non ottimali
L'impianto prevede l'utilizzo di sommerse, la cui gamma disponibile non รจ lontanamente paragonabile a quella delle elettropompe orizzontali; questo si traduce in un approssimativo dimensionamento delle macchine con relativo rendimento non ottimale e spreco di energia. - Per l'omogeneità e la stabilità della pavimentazione della piazza
Per realizzare un minimo di accumulo spalmato anche in zone distanti dalla superficie bagnata (la pompa deve distare almeno 2 metri da tale limite) occorre comunque realizzare pozzetti e canali con relativo gran numero di elementi di copertura (inox o "a riempimento"), che saranno comunque un motivo di criticità estetica e di possibili sconnessioni dalla sede.
Da notare che la tendenza dei maggiori produttori di componenti va nella direzione di rendere il più possibile "invisibile" la fontana quando non in funzione.
Con queste premesse la pulizia non può essere realizzata dai normali netturbini ma occorre l'intervento di personale specializzato che possa accostarsi alle parti elettriche o cessarne l'operatività.
Se consideriamo che normalmente nelle fontane la pulizia dei filtri va fatta con periodicità tra settimanale e mensile (in funzione della vicinanza di alberi o del tipo di "frequentazione") ci si rende conto dell'entità del problema.
Tutte queste complicazioni hanno il solo obiettivo di evitare la realizzazione di un vano interrato che, sempre a ns. giudizio, oltre a fornire un ampio polmone di accumulo per far fronte a momenti un cui il vento possa allontanare l'acqua e il ripristino non sia sufficiente, consente facilità di manutenzione e di eventuali successive modifiche per un'opera destinata a durare.
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